Oggi vogliamo  raccontare una storia vera, semplice e diretta come solo le storie di Popolo possono fare. Vogliamo raccontare la storia di un cavallo, un arabo sardo ribelle, indomabile, testardo, figlio di un territorio ricco di storia ma ferito,  che oggi sta ricercando se stesso.

La speranza

Accade che il giovane cavallo è destinato alla macellazione. Ne mansueto ne utile all’impiego ordinario, non va bene per le “uscite” nei giorni di festa, è un costo e non genera benefici e utili. E questo è vero, perché i proprietari devono considerare cosa è sostenibile per l’azienda e cosa no.

Accade però che in una occasione delle “nostre”, in un momento di serenità trascorso in un bar del Paese, un Sardo chiamato dalla vita a lavorare e vivere lontano dalla sua Terra, nel lago di Como, compra per 500 euro quel cavallo così diverso.

Non sono anni semplici quelli che seguono. La doma non arriva, più di un tecnico sospetta che quel cavallo non potrà mai essere parte di un progetto. Ma nella testardaggine sarda sta anche la determinazione a dare, a impegnarsi, a non mollare. Anche nel convincimento di chiedere a quel cavallo di manifestarsi, di fidarsi, di trovare una sintonia che tra lui e l’uomo non è scoccata.

La fiducia

Succede allora che due cuori liberi e forti si trovano in terra anzena. Un fantino e un cavallo iniziano a capirsi, a fidarsi, a costruire percorsi e fiducia reciproca. La doma arriva, quasi plana. Sento il racconto e mi colpisce ed ispira una frase “ci siamo capiti, 50% comando io, 50% comanda lui” e va bene così. Ci siamo trovati.

C’è tanto in queste parole, c’è tanta storia e ci vedo tanto futuro. C’è la storia di una persona che sulla passione e sulla fiducia ha costruito la sua traccia su questa esistenza terrena, che rischia di vederci anonimi passanti e mai protagonisti.

C’è la storia di un cavallo che su questa fiducia ha costruito successi nelle gare di endurance, stando dietro ai cavalli dello sceicco che considera la Sardegna solo come luogo di ormeggio e di prelievo.  Cinquecento euro e molta fiducia, contro decine di migliaia di euro e molta schiavitù. C’è una storia di riscatto, c’è motivo per pensare che questa storia possa ispirare e far riflettere.

Quel cavallo cresciuto in una campagna aspra, in un territorio che ha scritto anche pagine nere di Comunità, si afferma e fa la differenza. È stato chiamato Goceano Pacifico. Basta solo questo per emozionarmi.

Il valore

Dare valore, costruire un progetto, dedicarsi e dedicare. Vedere ciò che tanti non vedono, ma soprattutto credere. Si, dobbiamo credere che si può fare. Si può vincere. Se fossi americano, e ricco, su questa storia farei una produzione cinematografica  e direi Yes, We Can.

Da appassionato di Sardegna, invece, dico grazie.

A chi ci ha raccontato questa bella pagina di vita, ai tanti che stanno lavorando per costruire una prospettiva di futuro, a  tutte le amiche e amici che hanno partecipato al workshop del progetto Cavalli, Cavalieri, Comunità a Foresta Burgos. Siamo in viaggio, siamo insieme.

Ajo.

A chent’annos cun salude.

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