La nostra idea di futuro oggi ha perso una figura di grande ispirazione e contenuto. Ha perso una parte importante che ci ha aiutato a definire le fondamenta del nostro pensare ed agire. Un senso di malessere e tristezza ci avvolge, mitigato solo dal fatto che, sapendosi sofferente e stanco, ha comunque tenacemente testimoniato, ancora ieri, quale è la strada da seguire.

Forse un ictus. Forse altro. Forse semplicemente è arrivato il momento.

Questo non è un momento come altri. Per la nostra piccola Comunità è il momento di stringersi, per chi può, nella preghiera. Per me, ateo, è il momento del dialogo con chi, oggi, mi manca per quello che ha rappresentato e che ha fatto. In momenti come questo è necessario ancorarsi a quanto ci è stato insegnato.

Allora possiamo meglio comprendere e nutrirci per il coraggio del fare che Francesco ha dimostrato nel perseguire una idea di futuro collettivo diversa,  opponendo agli scenari distopici di potere dei pochi, la forza generata dall’altruismo, dalla condivisione di conoscenza e sapere, dall’equilibrio, dalla capacità di includere, di superare barriere e disuguaglianze, di vicinanza agli ultimi perché si possa superare il concetto stesso di ultimo. E di fare tutto questo con i nostri vicini, compaesani, conterranei, ospiti, forestieri, prima ancora che con altri popoli. Perché la pratica del vivere in Comunità ha senso ed efficacia se eseguita quotidianamente: allora esiste.

“E, per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza!”

XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù

Perché questo è il vero messaggio che Francesco ha trasmesso negli ultimi 12 anni: è necessario avere coraggio. Leggendo le tracce di questo agire, si comprende meglio di quanto ha detto e fatto per costruire una diversa visione del futuro.

Abbiate perciò il coraggio di sostituire le paure coi sogni. Sostituite le paure coi sogni: non siate amministratori di paure, ma imprenditori di sogni!”

Incontro con i giovani universitari

Ha scritto l’enciclica “Laudato si’, che oggi più che mai costituisce riferimento culturale e spirituale contro tutti i trampismi americani e quelli de noantri, di questa nazione di saltimbanchi e opportunisti. Ha scritto pagine importanti anche se non risolutive, come lui stesso ha ammesso, sullo scandalo degli abusi all’interno della Chiesa cattolica. Ha avviato la riforma economica vaticana, ricordando che il pastore deve avere l’odore delle pecore e che li, nel quotidiano, si manifesta la presenza e la dedizione alla causa di liberazione. Ha promosso il dialogo interreligioso, incontrando leader di diverse fedi e lavorando per la pace e la comprensione tra le religioni.

Per questo ha rappresentato una persona credibile anche per chi, come noi, non manifesta l’impegno nelle sedi di culto ma preferisce farlo, per come possibile, per quanto possibile, quotidianamente e in silenzio.

“I bambini e i nonni sono la speranza di un popolo. I bambini, i giovani perché lo porteranno avanti, porteranno avanti questo popolo; e i nonni perché hanno la saggezza della storia, sono la memoria di un popolo

Incontro di Comunità

Questo è il momento del ricordo. Perché su questo ricordo dobbiamo fondare l’azione di domani. Allora è di parziale conforto pensare che ci ha aiutato a costruire un pensiero nuovo, contemporaneo, che anima anche la nostra idea di futuro per la Sardegna e le nostre Comunità.  

Da domani, tornerà ad essere il momento del coraggio. Di pensare, di agire, di cambiare, di testimoniare che anche per semplice motivo di fede, per chi crede, e di adesione all’idea, per altri, è sempre il momento di invertire la rotta e costruire una alternativa alla deriva di valori ed alla pochezza di visione e di progetti che ci circonda.

Ci anima un rapporto forte e consapevole tra noi e l’Isola che ci ospita, tra noi e chi con noi la vive, tra noi e chi ancora deve arrivare e la vivrà dopo di noi.

 Grazie Francesco

Ad maiora

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